28 febbraio 2007

SCONCERTO alla TA MATETE

Chi vuol venire ad ascoltare come suona, sibila e rimbomba il MIO leggendarissimo violén "Siamo Tutti Chiodini Babbeschi che ballano una Giga del Cazzo" venga domani 1 Marzo, alle ore 17,30, alla galleria Ta Matete, in piazza Santo Stefano, Bulagna. Sarà un concerto vero, in un posto abbastanza piccolo - una galleria non è una sala da concerto - per cui tossite, grattatevi, baciate, mangiate prima di entrare. Poi per un'oretta fermi impalati: dirigerò IO. Muà mem.

20 febbraio 2007

The Muzak and I



Le violén de Philippe

Il primo di Marzo, con un violino scozzarizzè, festeggerò la morte dell'inverno alla galleria Ta Matete di Bologna. Sarò assieme ad altri diciotto cosiddetti artisti, riuniti nella mostra "Violino d'Autore - Mostra e concerti per Violini Eccentrici".

Intanto vi mostro che cosa ho combinato a suon di pennarelli alle superfici del violino progettato e costruito da Ezia Di Labio, una liutaia che, come rivela il nome, è una donna, evenienza rarissima in liuteria. Ed è pure molto brava, non solo con le mani: l'idea di raccogliere attorno a sé una ventina di matti, e spronarli a reimpostare almeno visivamente le superfici del Sacro Violino, ferme impalate dal '700, è sua.

Appena me l'ha consegnato, per pompar l'Ispirazione ho tentato di suonare l'aggeggio così com'era, crudo, bianchiccio ed ancor odoroso d'alta falegnameria, usando come archetto una banana dell'Equador, ancor odorosa d'alta boscaglia. Ne ho ricavato buffi kick mentali, presto alacremente trasportati sul musicale abete e sul robusto acero: gli omini a testa piatta sono un omaggio agli omini che m'aveva insegnato a disegnare mio padre, il colpevole Motore di tutto ciò che mi passa per la zucca.

Ma passiamo alle cose che contano. Voi Ricchi, voialtri Riccoidi: accorrete numerosi! Ditelo anche ai Ricconi! Che lo dicano anche ai Riccazzi.
Dire che cosa? Che cosa può volere Scòzzari da voi? Be', i violini sono naturalmente in vendita - perchè tanto sbattersi, se no? - e l'Artista che vende farà a metà con la Liutaia. Magari non vi impressionerà più di tanto, siete impressionati solo dai moti della Borsa e degli agenti della Finanza, ma uno dei criteri che costruiscono il valore d'un violino, il principale anzi, è la sua sonorità, e sono lietissimo d'annunciare che il mio è tra i migliori del lotto, sia perchè uscito particolarmente bene dalle mani della muliebre Ezia, sia perchè prima di usare pennarelli all'alcol ho immerso il violino per un mese e mezzo in un mastello d'alcol etilico, giornalmente rabboccato, nell'intento di sgrassare lui ed inebriare me, oltre a sgrassare me ed inebriare lui (l'alcol etilico era in realtà grappa; gli effetti della banana erano ormai scesi a zero). Chi comprerà dunque la mia creatura "Siamo Tutti Chiodini Babbeschi che ballano una Giga del Cazzo" avrà per le mani un oggetto, mm, consono alle proprie aspirazioni d'investitore avveduto e collezionista smagato. Forse, se me lo chiederà, sarò pure disposto a ribattezzare il violino in un altro modo. Forse.

Tanto per dirne una: il violino del povero Jori è quello che suona peggio, avendo egli saggiamente optato per ottunderlo con appliques di gesso. Forse non ha bisogno di soldi, ma Io , perciò, cari Ricchi, se avete orecchie per intendere, e borsellino per regalarvi quel che avete inteso...

M
olti concerti faranno da appliques (non di gesso) all'evento, e saranno l'arma decisiva contro i mugugni dei babbioni sordi al rinnovamento estetico della Liuteria. Gloria ad Ezia.

14 febbraio 2007

Nostàlghia

Ahhh, il '77...
Il grave è che quest'altr'anno ci rifaranno col '68.
Lucia Annunciazione cerca d'aggrapparsi alle atmosfere della propria giovinezza, intrecciando la nostra storia recente alla sua, sempre dentro e fuori dalle cliniche oculistiche, poverina. Ecco quindi la bizzarra proposta/illustrazione d'un parallelo dipanarsi con l' Annunciazione del 1977: l' esplosione di migli/aia di intellettual/ini, il loro scivolare in un caos/ino sempre più cupo e violento, il loro blabla che avvolge lo stivale in un cappa e spada di cui nessuno sente in realtà il bisogno, e dal quale solo i più creativi, monelli e lucidi riescono a tenersi distanti, operando in altri territori [Questo lo dico io, non l'Annunciazione, che era ancora in clinica]. I sedicenti padri vengono ripudiati e uccisi, qualcuno pure gambizzato - ma, più che padri, sono piccoli bidelli, status identico a quello dei loro gambizzatori. È l'anno in cui ci si accorge che la Resistenza è democristianamente putrefatta, e mai consapevolezza fu più tardiva.[Idem] Uno spartiacque dopo il quale l'Italia sarebbe rimasta la stessa, come l'Annunciazione. Le Annunciazioni nello stivale non hanno mai funzionato, ed il libro, nella sua inutilità, ne rende testimonianza. [Idem]

Lucia Annunciazione cerca d'aggrapparsi alle atmosfere della propria giovinezza, se mai l'ha avuta, intrecciando la nostra storia recente alla sua, sempre dentro e fuori dalle cliniche oculistiche. Ecco quindi la bizzarra proposta/illustrazione d'un parallelo dipanarsi con l' Annunciazione del 1977 , l' esplosione di migli/aia di intellettual/ini, che scivolano in un caos/ino sempre più cupo e violento, e col loro blabla avvolgono lo stivale in un cappa e spada di cui non c'era bisogno, ma dal quale i più creativi, monelli e lucidi riescono a sottrarsi, operando in altri territori. I sedicenti padri vengono ripudiati e uccisi, qualcuno pure gambizzato - ma più che padri, sono piccoli bidelli. È l'anno in cui inizia a morire la Resistenza, e mai morte fu più tardiva. Uno spartiacque dopo il quale l'Italia sarebbe rimastala stessa, come l'Annunciazione. Le Annunciazioni nello stivale non hanno mai funzionato, ed il libro, nella sua inutilità, ne rende testimonianza.

12 febbraio 2007

Nelle peggiori librerie di Caracas


Essendo di periodicità un po' dilatata, si dovrebbe trovare ancora il numero 3/2006 di "Maltese Narrazioni", impreziosito da un'illustrazione inedita del vostro Filippo Scòzzari. Il resto, be' non so dire, a parte che la rivista è reperibile nel circuito librario, quello bello. Per i decentrati ed i pigri, scrivere a racconti@maltesenarrazioni.it e chiedere: spedizione in contrassegno.

10 febbraio 2007

TELEPATIE

Lucia Annunziata ci restituisce le atmosfere e i protagonisti del 1977 spesso gli stessi protagonisti dell'Italia di oggi immortalati nella loro giovinezza - intrecciando ricordo privato e indagine storico-giornalistica intorno a uno dei passaggi fondamentali della nostra storia recente. Perché nel 1977 l'Italia esplode in migliaia di piccoli e grandi scontri di piazza, drammi privati e collettivi, scaramucce politiche e intellettuali. Scivolando in un caos sempre più cupo e violento, che avvolge il paese in una cappa da cui nessuno riesce a sottrarsi. Mentre la sinistra si frantuma in mondi conflittuali, la persecuzione prende il posto della politica, i padri vengono ripudiati e uccisi. È l'anno in cui inizia a morire la Repubblica nata dalla Resistenza. Lo spartiacque dopo il quale l'Italia non sarebbe più stata la stessa.

08 febbraio 2007

I cazzoni di A/Ruba

Per colpa di quei cazzoni di A/ruba, chi ha provato a scrivermi dal mio sito HANDMADE usando lo strumento "Lo dico a Scòzzari", è stato cancellato. Motivi tecnici non specificati da quei cazzoni di A/ruba, sostengono i cazzoni di A/Ruba, i quali, in quanto cazzoni, non si sono degnati di avvertirmi. Hanno cambiato i codici, e vafanculo. Me ne scuso. Comunque, scrivetemi solo e sempre via trecinni@libero.it, o qui direttamente. Amo le comunicazioni non spiate, non hackerate, non a/rubate, efficienti.
Perciò, chi ne avesse ancora voglia, ci riprovi. Facciamo finta d'essere signorine dell'800, tutte palpiti, scrittoio, calamaio e carta da lettere profumata. Ma, e la similitudine finisce qui, vi esorto ad avere argomenti.