Ahhh, il '77...
Il grave è che quest'altr'anno ci rifaranno col '68.
Lucia Annunciazione cerca d'aggrapparsi alle atmosfere della propria giovinezza, intrecciando la nostra storia recente alla sua, sempre dentro e fuori dalle cliniche oculistiche, poverina. Ecco quindi la bizzarra proposta/illustrazione d'un parallelo dipanarsi con l' Annunciazione del 1977: l' esplosione di migli/aia di intellettual/ini, il loro scivolare in un caos/ino sempre più cupo e violento, il loro blabla che avvolge lo stivale in un cappa e spada di cui nessuno sente in realtà il bisogno, e dal quale solo i più creativi, monelli e lucidi riescono a tenersi distanti, operando in altri territori [Questo lo dico io, non l'Annunciazione, che era ancora in clinica]. I sedicenti padri vengono ripudiati e uccisi, qualcuno pure gambizzato - ma, più che padri, sono piccoli bidelli, status identico a quello dei loro gambizzatori. È l'anno in cui ci si accorge che la Resistenza è democristianamente putrefatta, e mai consapevolezza fu più tardiva.[Idem] Uno spartiacque dopo il quale l'Italia sarebbe rimasta la stessa, come l'Annunciazione. Le Annunciazioni nello stivale non hanno mai funzionato, ed il libro, nella sua inutilità, ne rende testimonianza. [Idem]